LA VALLE DEL VOLTURNO COME TARANTO?

Potrebbe sembrare un paradosso ma, a nostro avviso,  non lo è affatto.

Sono molti i fattori comuni, se da un lato, forse, il nostro territorio non subisce e non ha subito la quantità di immissioni che ha devastato Taranto e le famiglie che lì abitano, dall’altro c’è da considerare che  il nostro territorio non si affaccia sul mare ed  è una vallata in cui non vi è riciclo di aria.

Il breve sunto della nostra situazione è il seguente:

Per anni,e fino a non meno di un anno e mezzo fa,  chi doveva e deve tutelare la nostra salute ha sempre negato l’esistenza di un problema ambientale, nonostante le  pressanti sollecitazioni  della nostra associazione a CONTROLLARE, ad ESEGUIRE ANALISI MIRATE e ad INFORMARCI SUI RISULTATI.

  • Nel nostro territorio si verificano sforamenti di PM10 – ed è provato-,
  • nel cemento prodotto in zona è stata riscontrata presenza di uranio e torio- ed è provato-,
  • prima del 2009, data in cui abbiamo presentato la denuncia alla Procura della Repubblica di Isernia, le centraline ARPA di Venafro non registravano mai sforamenti di PM10, dopo il 2009, nonostante una variante aperta, si registrano sforamenti continui di PM10- ed è provato-,
  • nella catena alimentare è stata riscontrata presenza di DIOSSINA- ed è provato-,
  • Non una, ma diverse indagini condotte da varie procure italiane, ultima quella della procura di Firenze, vertono su traffico e smaltimento di RIFIUTI TOSSICI avvenuti  anche nel  nostro territorio- ed è provato-.

Ci si ammala gravemente di tumore, sono molte le leucemie e i linfomi, corrono voci insistenti sull’esistenza di numerosi casi di interruzioni di gravidanza, di casi di sterilità maschile, di giovani donne che vanno in menopausa precocemente, di una popolazione infantile affetta da patologie allergiche e respiratorie. Chi di dovere non agisce approntando studi epidemiologici, gli unici che possono smentire o confermare una realtà che, anche se non provata scientificamente, è tangibile e ci allarma.

Si incentivano invece costruzioni di nuovi altri mostri quali  biomasse,  biogas,  turbogas, centri di raccolta rifiuti di cui si viene a conoscenza solo a cose fatte e decise nei palazzi. Prima di stabilire se il nostro territorio è compromesso, tanto da necessitare di una bonifica, la nostra associazione sarà di contrasto alla realizzazione di questi impianti presso tutte le sedi opportune.

L’unione Europea impone agli Stati Membri di approfondire urgentemente le indagini lì dove viene riscontrata diossina fino ad individuarne le fonti. E’ CIO’ CHE LA NOSTRA REGIONE DEVE FARE. Chi si dichiara paladino di una lotta che la nostra associazione sta portando avanti ormai da troppi anni, non proclami le proprie buone intenzioni ma si attivi a 360 gradi per indurre le istituzioni preposte ad avviare indagini  epidemiologiche, analisi sugli alimenti prodotti in zona, sul latte materno e sui terreni.

Per ciò che sta succedendo a Taranto, postiamo di seguito il comunicato del gruppo Promotore la Campagna in difesa del Latte Materno dai contaminanti ambientali a firma delle nostre portavoci dott.ssa Patrizia Gentilini e Paola Negri e un comunicato inviatoci da Alessandro Marescotti, presidente di Peacelink a firma dell’avvocato  Stefano Palmisano di Salute Pubblica. Per l’opera svolta da Alessandro Marescotti nella lotta all’inquinamento della sua città la nostra associazione, che, insieme alla sua, figura tra i promotori della Campagna Nazionale In Difesa del latte Materno, esprime vero compiacimento e grande soddisfazione per i risultati ottenuti.

Leggi Comunicato Promotori Campagna Latte Materno

Leggi Comunicato Salute Pubblica