Mucche

BREVE COMUNICATO AGLI UTENTI

La nostra associazione non entrerà nel merito delle notizie riferite

alla presenza di diossina nella carne fino a quando, si spera a breve,

non avrà ultimato la ricerca dei documenti ufficiali attestanti

questo allarme.

Leggi gli articoli usciti in questi giorni sull’argomento:

 

Articolo uscito su “www.tvimolise.it” il 25-06-2011:

ALLARME DIOSSINA A VENAFRO, E’ GIALLO SUI VALORI DEL LATTE

Il livello di guardia nella piana di Venafro è salito in maniera esponenziale all’indomani della notizia della contaminazione di un vitello alla diossina, precisamente alla molecola PcB, che si assume in maniera indotta per gli animali attraverso il cibo.

L’azienda controllata dalla Asrem è nota ai preposti, ma per evitare dannose cadute d’immagine, eviteremo di fare nomi. Anche perché, ed è giusto sottolinearlo, gli agricoltori della zona non hanno nessuna colpa per i valori tossicologici eventualmente presenti nei capi di bestiame. Il vitello sul quale sono stati fatti gli esami, con un campione di muscolo prelevato dai tecnici del servizio veterinario, è risultato positivo ai bifenili policlorurati, PcB, appunto, che fa parte della grande famiglia della diossina, pericoloso cancerogeno. Si diffondono nell’aria contaminando i pascoli. Le foglie dei vegetali vengono ingerite direttamente dagli animali al pascolo che ne risultano contaminati. Ecco quanto sarebbe accaduto al vitello sotto esame ed ecco perché la Asrem ha ordinato controlli a tappeto su tutto il bestiame presente in un’area che va da Sesto Campano a Filignano. Ma in queste ore il giallo sembra infittirsi: secondo indiscrezioni, provenienti dallo stesso mondo agricolo, i valori del latte esaminato nelle ultime settimane non sarebbero confortanti, anche in questi il tasso di Pcb sarebbe al di sopra della norma. Qualcuno ipotizza la volontà ben precisa, prima di altri e più accurati test, di non diffondere tale allarme per non danneggiare l’immagine degli stessi agricoltori. Ma anche la qualità del latte sarebbe a rischio. E bene chiarire che i PcB si concentrano soprattutto sui grassi dei bovini da carne e da latte. Carne, uova e latte gli alimenti più a rischio. Dove la loro contaminazione è più probabile? In zone dove insistono impianti di incenerimento e combustione dei rifiuti, fonderie, cementifici e processi di lavorazione di materiali ferrosi. La Piana di Venafro ha in sé tutte queste caratteristiche e quindi i dati, seppur allarmanti, non rappresentano una sorpresa clamorosa. Clamoroso, invece, che nessuno abbia denunciato prima tale situazione: dalla Coldiretti agli amministratori locali, in primis il sindaco di Sesto Campano, mai intervenuto su vicende riguardanti il proprio cementificio, per non dimenticare il comune di Venafro dove, se non fosse stato per le mamme della salute, del tema non se ne sarebbe proprio parlato. Con fiducia si attendono i nuovi esami della Asrem ma sul banco degli imputati stanno per salire coloro i quali, per l’industrializzazione selvaggia in un’area a vocazione agricola, hanno messo a rischio la salute di tutti.

 

Articolo uscito su “www.tvimolise.it” il 24-06-2011:

DIOSSINA NEI VITELLI, NUOVO ALLARME A VENAFRO

nucleo-industriale Isernia-Venafro

La notizia è stata confermata questa mattina: in alcuni capi di bestiame di aziende agricole della piana di Venafro è stato riscontrato un tasso sopra la norma di diossina.

I campioni eseguiti dal servizio veterinario della Asrem su parti di muscolo di alcuni vitelli hanno dato un esito preoccupante: il pericoloso agente chimico è presente negli animali con valori al di sopra della norma. Alla luce della clamorosa scoperta, lo stesso servizio veterinario ha ordinato nuovi e più accurati esami in un territorio che comprende i comuni di Venafro, Sesto Campano, Pozzilli e Filignano. Questa volta non solo ai vitelli, ma ad ogni specie di animali presenti nella stalle. Dopo le polemiche degli ultimi mesi e le campagne informative del comitato mamme per la salute, iniziano ad uscire primi dati non confortanti. Si era cercato di confutare in qualsiasi maniera il parere del responsabile del laboratorio dell’Inca di Venezia, Stefano Raccanelli, che meno di un mese fa aveva confermato le preoccupazioni della locale popolazione. Oggi arrivano gli esami del servizio veterinario che non lasciano dubbio: sull’intera zona il tasso di diossina è al di sopra della norma. Si è tentato, anche dopo l’uscita di questa notizia, di confutare il risultato delle analisi: nei prodotti alimentari degli agricoltori la diossina ha sempre avuto un tasso più elevato dei cibi che ogni giorno sono sui banchi della grande distribuzione. “Niente di più falso” la risposta degli esperti che hanno, come detto, già predisposto nuove analisi su varie tipologie di capi di bestiame in piena collaborazione con gli stessi agricoltori. Nel caso in cui qualcuno cercasse di fare ostruzione, potrebbero giungere direttamente i Nas a dare supporto ai laboratori della Asrem per chiarire definitivamente l’attuale pericolo che ha un nome preciso: Diossina, la temutissima molecola a cui appartengono composti cancerogeni, uno dei veleni più potenti conosciuti dall’uomo. Tecnicamente la sostanza rilevata nel muscolo del vitello preso a campione è denominata PcB, e si accumula nel grasso degli animali. I suoi effetti possono essere devastanti, dal cancro all’infertilità femminile. Il tutto prodotto dalla combustione dei rifiuti. Ed è da un anno che la nostra emittente ha lanciato l’allarme sugli impianti dediti a tale attività. Poche settimane fa la precisione della Colacem di Sesto Campano tesa a respingere al mittente le accuse. Ma solo questi ulteriori controlli con l’ausilio di accertamenti seri dell’Arpa, magari coinvolgendo anche i colleghi di Caserta, potranno scrivere la verità su quanto sta accadendo nella piana di Venafro.

 

Articoli usciti su “www.tvimolise.it” il 24-05-2011 dopo il nostro Allarme diossina:

RISCHI AMBIENTALI, TORNA L’INCUBO NELLA PIANA DI VENAFRO

Colacem

Continua a destare l’attenzione della locale popolazione il livello della qualità dell’aria nella Piana di Venafro. Sotto controllo gli insediamenti industriali.

Allarme ambientale nella Piana di Venafro. Nello specifico è un allarme diossina che ha infiammato le mamme per la salute e l’Ambiente Onlus che, sul proprio sito, hanno riportato a caratteri cubitali tutta la loro rabbia. “Oggi scopriamo” si legge sul web “che i dati che confermano l’immissione di diossina sul nostro territorio sono stati custoditi dall’Arpa Molise per più di un anno”. La notizia è già rimbalzata sulle cronache regionali. L’allarme ambientale, seguito per mesi anche dalla nostra emittente, riportato questa mattina in prima pagina da Il Nuovo Molise, che ha raccolto l’ira delle mamme per le ripercussioni legate ad alcuni insediamenti industriali che insistono sul territorio. I dati provengono da alcune valutazioni tracciate dal dottor. Stefano Raccanelli, uno dei massimi esperti mondiali di disossine e direttore del laboratorio Microinquinanti dell’Inca di Venezia. Seppure in possesso di una quantità molto limitata di informazioni – riconosce l’esperto, contattato dalle mamme – l’attenzione punta dritto su alcuni stabilimenti a rischio presenti nella piana di Venafro. Riflettori puntati sulla Colacem. Dai rapporti di prova dell’Arpa Puglia – sottolinea Raccanelli – emerge che il cementificio, che brucia combustibile da rifiuto, non è in grado di rispettare i limiti imposti dalla legge in vigore per le emissioni di diossina. Ma non è tutto. Secondo l’esperto, occorre tenere presente che i dati sono stati raccolti in modo concordato. Dunque durante campionamenti pre-programmati tra Arpa e Colacem. Questo significa – insiste il dottor Raccanelli – che la ditta, sottoposta a verifica ufficiale, avrà sicuramente adottato tutte le misure atte a far funzionare al meglio i propri impianti. Dal canto suo, l’Arpa smentisce qualunque tentativo di nascondere dati. “Solo ora” sottolineano dai vertici dell’Agenzia regionale “ si stanno compiendo verifiche scientifiche, frutto di sistemi di rilevamento all’avanguardia. I dati che emergeranno saranno quelli ufficiali”. Le mamme intanto sono sul piede di guerra, più che mai preoccupate per il futuro e la salute dei propri figli.

DIOSSINA NELL’ARIA, LE MAMME NON DEMORDONO

Loro non parlano tanto per parlare ma si basano sui dati e, specificano, lungi da noi la volontà di creare allarmismo tra la popolazione. Le mamme per la salute e l’ambiente onlus di Venafro vogliono solo vederci chiaro su quanto sta accadendo nel territorio dell’intera Piana.

Per questo si erano rivolte all’impegnatissimo professor Stefano Raccanelli, dell’istituto Inca di Venezia. Lo stesso che, solo qualche giorno fa, aveva divulgato una visione poco confortante legata alla presenza, nella zona, di alcuni stabilimenti industriali, convinto, da una prima analisi, che i livelli di diossina presenti nell’aria fossero più alti della norma. Da qui la preoccupazione delle mamme per la salute, impegnate, ormai da sei anni, in un lavoro di analisi al fine di accertare la realtà dei fatti. “E il nostro lavoro continua” giurano le indaffarate mamme di Venafro. “Abbiamo in cantiere diversi progetti di cui preferiamo non parlare prima di avere in mano la giusta documentazione”. Non amano apparire, ma preferiscono informare. Ed ogni occasione è buona per farlo. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, come fatto ieri con un banchetto nella villa comunale nel corso della giornata denuclearizzata. Ma ogni occasione è anche quella giusta per raccogliere materiale ed informazioni sulla loro causa, quella della tutela di un territorio sul quale crescono i loro figli. E oggi è una di quelle volte. Approfittando di un incontro organizzato presso l’ospedale SS. Rosario con i medici della Isde, esperti di patologie che si sviluppano a causa dell’inquinamento, protettori dell’ambiente e della salute. Un’occasione che hanno deciso di non farsi sfuggire, anche per comprendere i reali rischi di un territorio in cui si registra una crescita esponenziali di tumori.

 

Leggi l’articolo uscito su “www.venafrano.org” il 25 giugno 2011:

DIOSSINA, ARRIVA LA CONFERMA. TERRITORIO VENAFRANO A RISCHIO