Emergenza diossina, scende in campo il primo cittadino

Emergenza diossina, il sindaco di Venafro Nicandro Cotugno sceglie la strada istituzionale,

in linea con quanto dichiarato alla stampa dal presidente del consiglio Niko Palumbo tirato per la giacchetta dagli esponenti di opposizione Antonio Sorbo e Carlo Potena che avevano chiesto proprio a Palumbo un’integrazione dell’ordine del giorno per trattare tutta la problematica nella massima sede istituzionale cittadina. “Come sindaco della città, preoccupato per le notizie diffuse nei giorni scorsi circa la presenza oltre i limiti previsti dalla legge delle sostanze riconducibili alla diossina in un capo di bestiame, mi rivolgo all’Apra Molise e all’Asrem perché ufficialmente   facciano pervenire   a   questa amministrazione tutte le informazioni utili per scongiurare ogni sorta di pericolo perla salute pubblica”.

 

Cos ì  Cotugno  interviene dopo la notizia   divulgata da alcuni organi di informazione relativa alla conferma della presenza di diossina oltre i limiti previsti dalla legge in un capo bovino allevato e macellato a Venafro.

Un fatto veramente grave che chiama in causa non solo gli amministratori ma tutta la comunità venafrana. “Occorre- aggiunge il sindaco di Venafro- evitare facili allarmismi che potrebbero compromettere seriamente l’economia agricola venafrana. Questo però non  significa   abbassare   l a guardia anzi. Gli organi preposti sono stati da me interpellati per chiarire ogni aspetto di   questa   vicenda   che   sta preoccupando l’intera cittadinanza.. “Sindaco come amministrazione avete proposto il progetto “Medici sentinella” che rappresenterebbe di fatto una risposta concreta anche a tutte queste problema t i che   che   s i   a f f a c c i ano prepotentemente all’orizzonte creando anche problemi di tenuta sociale.

A che punto siete con questa iniziativa?

“ A significare la decisa attenzione dell’intero consiglio comunale su problemi riguardanti l’inquinamento atmosferico. Certo abbiamo lanciato il progetto “medici sentinella” ma ci deve essere la presa di coscienza   innanzitutto dei medici di base. Noi come amministrazione comunale ci stiamo muovendo per reperire le risorse e posso assicurare tutti che arriveremo ad ottenere il finanziamento richiesto. Mettiamo in campo ogni azione utile per salvaguardare la salute pubblica. Su questo penso che questa amministrazione non ha bisogno di lezioni da nessuno. Ripeto qui dobbiamo essere molto cauti, seri, partendo da dati certi.

Ecco perché chiedo all’Asrem e all’Arpa Molise un intervento istituzionale a tutto vantaggio della popolazione e di chi è chiamato a ruoli di responsabilità a livello politico ed amministrativo. “Sindaco, l’Arpa è già venuta al comune per parlare dei livelli di inquinamento riscontrati a Venafro a gennaio di quest’anno.

Livelli superiori a quelli previsti dalla legge. I tecnici attribuivano la causa soprattutto agli scarichi delle auto e quindi al traffico. Alla luce degli ultimi avvenimenti, lei è ancora convinto di questa posizione? “Perciò dico di stare attenti a diffondere le notizie. Anche in quella occasione come sindaco di Venafro ribadii la necessità di ulteriori analisi e rilievi per cancellare ogni dubbio per quanto riguarda l’inquinamento dell’aria per la nostra città e il nostro territorio.

Anche in quella occasione ribadii la volontà dell’intera amministrazione di ricorrere eventualmente anche a misure restrittive se fossero venuti fuori problematiche gravi. La penso ancora così. Ripeto, ora l’Asrem e l’Arpa Molise mi devono indicare la strada per meglio rispondere alle sollecitazioni che mi giungono dalla cittadinanza. Gli organi di controllo devono assumersi precise responsabilità in tal senso. Spero solo, lo dico con molta franchezza, che su questi temi così delicati qualcuno

non pensi di buttarla in politica o, peggio ancora, di strumentalizzare il tutto per meri fini propagandistici. “Si ferma qui il sindaco Cotugno. A Venafro comunque c’è molta preoccupazione tra la gente e anche tra gli imprenditori agricoli del venafrano.

La presenza di diossina nella catena alimentare se confermata potrebbe causare danni ingenti a tutto il settore.

Il quotidano del molise 27/06/2011