La nostra associazione, con nota del 4 maggio 2012, rinotata con messa in mora in data 5 settembre 2012, chiedeva alla Direzione generale per la salute- servizio prevenzione, veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Molise“di conoscere se le fonti generatrici di sostanze indesiderabili sono state individuate al fine di ridurre o eliminare le emissioni dannose”, come previsto dal Regolamento UE 574/2011, e di poter “prendere visione ed estrarre copia degli atti relativi”.
Le informazioni fornite dalla Direzione generale per la salute – Servizio prevenzione, veterinaria e sicurezza alimentare della Regione Molise con nota datata 16 ottobre 2012, non hanno alcun riferimento alla richiesta avanzata dalla nostra associazione, e rinvia al Servizio regionale di prevenzione e tutela dell’ambiente.
La nostra associazione si rivolge, pertanto, con nota del 30 ottobre 2012 al Servizio regionale di prevenzione e tutela dell’ambiente per ottenere le informazioni di cui sopra.
Mentre si gioca a rimbalzarsi competenze e responsabilità e ci si prodiga ad istituire Tavoli Tecnici (con quale esito ?) vorremmo far notare:
- che dalla scoperta del primo capo di bestiame contaminato da diossina è trascorso più di un anno;
- che NOI continuiamo ad ammalarci;
- che siffatti comportamenti non ci tranquillizzano ma allarmano.
“E’ il caso di precisare che la presente, ennesima, richiesta viene formulata ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 328, co. 2, cp che, come è noto, tutela l’interesse pubblico al buon andamento ed alla trasparenza della pubblica amministrazione e, insieme, il concorrente interesse del privato leso dall’omissione o dal ritardo dell’atto amministrativo dovuto”. (Così come si legge nella nostra ultima richiesta).