A PROPOSITO DI PESTICIDI TOSSICI

fonte: http://difesalattematerno.wordpress.com/

Apprendiamo[1] con vivo rammarico che sono stati riammessi sul mercato italiano il Basta 200, erbicida fogliare prodotto dalla Bayer Cropscience (a base di glufosinate ammonio) già in precedenza sospeso in quanto classificato come “tossico”, e che sono state rinnovate deroghe per l’utilizzo di triciclazolo e del Vydate 10 per 120 giorni, quest’ultimo contenente come sostanza attiva l’Oxamil, prodotto dalla multinazionale Dupont, appartenente ai carbammati e già classificato come “tossico-pericoloso per l’ambiente”.

Come genitori, madri, associazioni che promuovono l’allattamento, medici, ricercatori, tutti parimenti impegnati per la difesa del latte materno dai contaminanti ambientali e dai rischi complessivi dell’inquinamento specie sull’infanzia, esprimiamo la nostra più viva preoccupazione al riguardo.

Vogliamo ricordare che l’esposizione anche a dosi infinitesimali di queste molecole può essere pericolosa specie in fasi critiche dello sviluppo e della vita intrauterina, che nelle valutazioni di rischio per la salute si tiene conto solo del singolo prodotto e non dell’effetto “cocktail” che si realizza all’interno dei nostri stessi corpi, dell’interazione fra le varie molecole, dei conseguenti effetti cumulativi e spesso sinergici che si vengono a creare, nonché della molteplicità dei fattori di rischio e dei tempi di esposizione e delle numerosissime altre variabili che sfuggono quando i problemi sono affrontati secondo un’ottica riduzionistica e non sistemica, quale quella oggi dominante.

La letteratura internazionale segnala con sempre maggiore evidenza come le esposizioni ambientali ad interferenti endocrini (fra cui moltissimi pesticidi) si associno ad una crescente incidenza di patologie disfunzionali a carico di apparati e sistemi quali quelli: riproduttivo, immunitario, metabolico, neuropsichico, ormonale; per non parlare della crescente incidenza di cancro anche nell’infanzia e nell’adolescenza di cui il nostro paese registra un ben triste primato.

Non capiamo davvero come possa L’Unione Europea sancire, da un lato, all’ articolo 191 la necessità del rispetto del Principio di Precauzione, ed il Parlamento Europeo ribadire tale principio anche nel recentissimo Settimo rapporto su ambiente e biodiversità, e dall’altro non operare concretamente in tale direzione.

Auspichiamo che voci indipendenti come le nostre siano maggiormente ascoltate e che la salute dei cittadini di oggi – e soprattutto di domani – sia tenuta nella considerazione che merita, ovvero al primo posto nella scala dei valori di una società civile.

[1] http://www.ambienteterritorio.coldiretti.it/tematiche/Agrofarmaci/Pagine/default.aspx