VINCERE È POSSIBILE: 2 ESEMPI DI VITTORIA DEI CITTADINI

Questi 2 esempi sono la prova che non dobbiamo mai smettere di crederci,

perché vincere e possibile!

Fonte: http://www.noinceneritorediscarlino.org/

Il Consiglio di Stato respinge la sospensiva richiesta da Scarlino Energia


 

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Niente CDR a Galatina e Cerano: questa volta hanno vinto i cittadini

Fonte: https://docs.google.com/document/d/1uF0NWz99pXJVJAJFX-J-U_iF2X33Bj5PlnSh0Lg3ZNk/edit?hl=en_US&pli=1

Nell’ultima seduta del consiglio regionale (20 luglio 2011), è stato approvato un emendamento che impegna la giunta regionale ad escludere l’impiego del CDR come combustibile sia  alla Centrale “Federico II” di Cerano che alla Colacem di Galatina. Qui trovate il testo originale dell’emendamento APPROVATO (pagina 3, numero 31) http://www.consiglio.puglia.it/applicazioni/cadan/aula/public/IX/odg.asp
Questo preciso impegno assunto della giunta regionale è preliminare alla stipula delle convenzioni con le aziende. Il documento, oltre ad accogliere il parere delle “diverse sensibilità istituzionali e territoriali (associazionismo imprenditoriale e della cooperazione, sindacato dei lavoratori, ordini professionali primo tra tutti quello dei medici, mondo dell’associazionismo sociale ed ambientale, le Assemblee elettive della fascia sud del brindisino e del nord leccese)”, sottolinea “che i dati epidemiologici sulla popolazione del territorio interessato fanno lanciare un costante allarme all’Ordine dei Medici della provincia di Brindisi”.
Oltre a rappresentare una vittoria da parte delle numerose associazioni ambientaliste che da mesi combattono contro il pericolo della combustione del CDR nel cementificio di Galatina e nell’impianto ENEL di Brindisi (già ora tra gli impianti maggiormente inquinanti d’Italia), questo emendamento offre lo spunto ad alcune considerazioni che ritengo essere di rilievo. Le premesse espresse nel testo e votate come valide (rilevanza dei dati epidemiologici e allarme sanitario) potrebbero essere utilizzate da cittadini e associazioni come precedente per ostacolare l’insediamento di ulteriori impianti inquinanti in quella zona e per pretendere finalmente una rapida bonifica di una delle aree geografiche più inquinate d’Europa. È inaccettabile per un Paese civile continuare ad aggiungere inquinamento ad inquinamento, invece di avviare pratiche di sostenibilità ambientale e di risanamento.
Un  valore aggiunto del bellissimo movimento partecipativo messo in atto dai cittadini pugliesi (soprattutto per la questione COLACEM di Galatina) è sicuramente arrivato dal coinvolgimento di quella parte di mondo imprenditoriale che vive dalle splendide risorse che quella terra offre, e che ha perfettamente compreso che al danno biologico alle popolazioni si sarebbe sommato un danno economico a imprese private e territorio. Questo aspetto è importante anche per capire quanto lavoro e sostenibilità ambientale siano termini che possono (anzi, devono) essere coniugati insieme e non essere antitetici, come vorrebbe invece imporre quella parte di imprenditoria esclusivamente concentrata sul bene privato, che per affermarsi non si fa scrupoli a schiacciare il bene comune.

Ultima considerazione è che se i cittadini non si fossero mossi,

la COLACEM avrebbe già il CDR nei suoi forni.