Senza pesticidi si può

SENZA PESTICIDI SI PUÒ

Fonte: http://www.mieliditalia.it/index.php/api-agricoltura-ambiente/notizie-agricoltura-e-ambiente/81543–convegno-senza-pesticidi-si-puo

La neonata associazione PAN Italia, che fa parte del network dell’organizzazione mondiale per l’informazio ne sui danni provocati dai pesticidi alla salute e all’ambiente e per la promozione di una altra agricoltura ha organizzato un interessante convegno relativo a quest’argomento nella città di Verona il 23 marzo di quest’anno.

E’ possibile visionare l’intero video della durata di 3 ore e 8 minuti, in particolare, di estremo e assai preoccupante interesse il contributo del Dottor Ernesto Burgio, del comitato scientifico ISDE, a 2 h 07 minuti e 05 secondi dall’inizio della registrazione.

Ernesto Burgio ALTERNATIVE AI PESTICIDI

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Le relazioni di grande interesse sono state proposte da:

Fabio Taffetani, ordinario di botanica sistematica: si è soffermato analiticamente sull’abuso di fitofarmaci e perdita di biodiversità.

Michele Monetta, presidente di UP Bio, ha stigmatizzato il conflitto di interessi di Coldiretti che gestisce Consorzi dediti alla vendita di pesticidi. Bisogna si riconosca economicamente il ruolo sociale e ambientale dell’agricoltura bio, anche con un vero sostegno economico.

Gianni Tamino, biologo dell’università di Padova, ha parlato dell’effetto cumulativo delle sostanze tossiche, della differenza fra tossicità acuta e cronica dei prodotti, della presenza dei principi attivi e dei loro metaboliti nei terreni e nelle acque, della diminuzione del prodotto agricolo come conseguenza dell’uso massiccio di pesticidi e del rapporto costi/risultati nell’impiego dei prodotti chimici.

Andrea Zanoni, parlamentare europeo, oltre ad essere rimasto ad assistere a tutto il convegno, è intervenuto sul diversi temi del greening in particolare sulla necessità di bloccare la vendita di OGM in Italia e in Europa, sulla difesa delle sementi libere, sull’importanza delle consultazioni pubbliche in tema di finanziamenti all’agricoltura.

Ernesto Burgio, medico e pediatra, ha spiegato come percentuali minime di sostanze attive ingerite dalla madre modifichino, in maniera distorsiva, la risposta del feto ed innescare malattie gravi e tumori. Il tumore non sarebbe altro che una difesa deviata del nostro organismo messo a contatto con le sostanze tossiche che noi ingeriamo e respiriamo. Ha rilevato la scarsissima preparazione dei medici su questi temi e le falsificazioni ad arte divulgate da chi produce le sostanze tossiche. Preoccupante la sua previsione che saranno le generazioni future a pagare il prezzo della nostra sconsideratezza attuale.

Francesco Panella, apicoltore si è soffermato sulla perdita del sapere agronomico come conseguenza dell’abuso di agrochimica, per arrivare alla distruzione delle api e delle farfalle. Il valore delle azioni delle multinazionali cresce a ritmi esponenziali, in linea con l’efficacia distruttiva dei pesticidi. Ha messo in evidenza come la monocoltura sia il più efficace sistema di allevamento di parassiti.

Sergio De Romedis, ingegnere della Val di Non, ha parlato degli effetti dei pesticidi sulla popolazione in una valle in cui si irrorano 90 Kg di pesticidi per ettaro. Ha evidenziato come che parte consistente degli aiuti all’agricoltura (il 40% del bilancio europeo) finiscano per finanziare l’uso di pesticidi. Le analisi delle urine effettuate sugli abitanti della Val di Non hanno registrato una presenza di residui nettamente superiori a quelli che risultavano nelle analisi effettuate dalla Provincia e dall’Arpa. Ha concluso puntando il dito su un fenomeno nuovo: nelle zone a coltivazione intensiva delle mele la contaminazione ambientale influisce sulla valutazione degli immobili.

 

PAN = Pesticide Action Network.  PAN è un’organizzazione mondiale che si propone come obbiettivo l’informazione sui danni provocati dai pesticidi alla salute e all’ambiente e la promozione di una agricoltura libera dai prodotti chimici.

PAN International è una rete di organizzazioni di base, e pertanto non dispone di un ufficio centrale. In ogni regione, il PAN Regional Center coordina una vasta rete di gruppi con intenti simili e costruisce alleanze con altre reti che poi confluiscono nel Global PAN.

PAN Europe coordina i PAN nazionali europei, fra i quali dal 2014 c’è anche PAN Italia, che riunisce realtà associative e personalità del mondo scientifico distribuite su tutto il territorio nazionale.

LE DIMENSIONI DEL PROBLEMA

Attualmente in Italia vengono utilizzate 150.000 tonnellate  di pesticidi all’anno, il 30% del totale impiegato nell’Unione Europea. La grandissima parte di queste sostanze tossiche finisce  nell’aria, nell’acqua, nel suolo e nei prodotti alimentari, contaminando l’ambiente e la popolazione umana. La scienza ha confermato  che gli effetti tossici degli insetticidi, dei fungicidi e dei diserbanti non riguardano solamente i parassiti e le erbe infestanti, ma agiscono pesantemente anche sulla salute umana.

GLI OBBIETTIVI DI PAN

  1. Promuove la pratica di un’agricoltura libera da pesticidi, in armonia con i processi naturali e per questo “sostenibile”, capace di produrre cibo sano e fonte di salute.
  2. Promuove l’educazione ambientale e la conoscenza delle conseguenze dell’uso dei pesticidi nelle scuole, nelle comunità e fra gli associati per diffondere, attraverso i materiali informativi e l’attività dei volontari, informazioni, valori e azioni relative alla tutela dell’ambiente, alla  conservazione della biodiversità ed ai corretti rapporti ambiente/salute/lavoro.
  3. Promuove la progressiva eliminazione dei pesticidi, intesi come molecole di sintesi non esistenti in natura, che in maniera diretta o indiretta espongono tutti gli esseri viventi, uomo compreso, al rischio di malattie acute e croniche.
  4. Promuove l’applicazione rigorosa del principio di precauzione per attuare con efficacia l’azione di prevenzione primaria a tutela di due valori fondamentali: salute e biodiversità.
  5. Investe in studi, sperimentazioni e proposte di processi di produzione agricola alternativi alla produzione convenzionale o integrata (agricoltura biologica certificata e non, biodinamica, naturale, e altro) e nella scelta di cultivar e varietà resistenti ai cambiamenti climatici, in grado di limitare il ricorso a qualsiasi mezzo di lotta chimico, per la produzione di alimenti sani e il mantenimento dell’equilibrio ecologico degli agrosistemi.
  6. Promuove la formazione di leggi e di regolamenti, ai diversi livelli amministrativi e istituzionali (comuni, regioni, stato centrale, Unione Europea), attraverso un lavoro di concertazione in tutte le sedi (richiesta di audizione, partecipazione a commissioni tecniche, ecc.), con il fine di rendere più efficaci le nostre strategie e più efficienti i controlli degli organi preposti.
  7. Si adopera affinché gli investimenti pubblici vadano nella direzione dell’adozione e dello sviluppo di sistemi di gestione delle attività agricole alternativi rispetto a quelli legati all’uso dei pesticidi.

 

 

Relazioni di grande interesse sono state proposte da:

Fabio Taffetani, ordinario di botanica sistematica: si è soffermato analiticamente sull’abuso di fitofarmaci e perdita di biodiversità.

Michele Monetta, presidente di UP Bio, ha stigmatizzato il conflitto di interessi di Coldiretti che gestisce Consorzi dediti alla vendita di pesticidi. Bisogna si riconosca economicamente il ruolo sociale e ambientale dell’agricoltura bio, anche con un vero sostegno economico.

Gianni Tamino, biologo dell’università di Padova, ha parlato dell’effetto cumulativo delle sostanze tossiche, della differenza fra tossicità acuta e cronica dei prodotti, della presenza dei principi attivi e dei loro metaboliti nei terreni e nelle acque, della diminuzione del prodotto agricolo come conseguenza dell’uso massiccio di pesticidi e del rapporto costi/risultati nell’impiego dei prodotti chimici.

Andrea Zanoni, parlamentare europeo, oltre ad essere rimasto ad assistere a tutto il convegno, è intervenuto sul diversi temi del greening in particolare sulla necessità di bloccare la vendita di OGM in Italia e in Europa, sulla difesa delle sementi libere, sull’importanza delle consultazioni pubbliche in tema di finanziamenti all’agricoltura.

Ernesto Burgio, medico e pediatra, ha spiegato come percentuali minime di sostanze attive ingerite dalla madre modifichino, in maniera distorsiva, la risposta del feto ed innescare malattie gravi e tumori. Il tumore non sarebbe altro che una difesa deviata del nostro organismo messo a contatto con le sostanze tossiche che noi ingeriamo e respiriamo. Ha rilevato la scarsissima preparazione dei medici su questi temi e le falsificazioni ad arte divulgate da chi produce le sostanze tossiche. Preoccupante la sua previsione che saranno le generazioni future a pagare il prezzo della nostra sconsideratezza attuale.

Francesco Panella, apicoltore si è soffermato sulla perdita del sapere agronomico come conseguenza dell’abuso di agrochimica, per arrivare alla distruzione delle api e delle farfalle. Il valore delle azioni delle multinazionali cresce a ritmi esponenziali, in linea con l’efficacia distruttiva dei pesticidi. Ha messo in evidenza come la monocoltura sia il più efficace sistema di allevamento di parassiti.

Sergio De Romedis, ingegnere della Val di Non, ha parlato degli effetti dei pesticidi sulla popolazione in una valle in cui si irrorano 90 Kg di pesticidi per ettaro. Ha evidenziato come che parte consistente degli aiuti all’agricoltura (il 40% del bilancio europeo) finiscano per finanziare l’uso di pesticidi. Le analisi delle urine effettuate sugli abitanti della Val di Non hanno registrato una presenza di residui nettamente superiori a quelli che risultavano nelle analisi effettuate dalla Provincia e dall’Arpa. Ha concluso puntando il dito su un fenomeno nuovo: nelle zone a coltivazione intensiva delle mele la contaminazione ambientale influisce sulla valutazione degli immobili.