ALLARME DIOSSINA?

Scarica i servizi di: TGR3 Molise 24 maggio 2011TVI 24 maggio 2011

TVI 25 maggio 2011

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ALLARME DIOSSINA?

PURTROPPO SÌ

Solo oggi scopriamo che i dati che confermano

l’immissione di diossina nel nostro territorio

sono stati ben custoditi dall’Arpa Molise da più di un anno.

ADESSO SÌ CHE SIAMO DAVVERO PREOCCUPATE

E MOLTO, MOLTO ARRABBIATE

Rilievi Colacem (Leggi documenti: RG4496-09_pag1di3; RG4496-09_pag2di3; RG4496-09_pag3di3; RG4497)

 

Rilievi Energonut (Leggi documenti: RG4498-09_pag1di3; RG4498-09_pag2di3; RG4498-09_pag3di3; RG4499).

Pubblichiamo di seguito un sunto delle valutazioni inviateci dal Dott. Stefano Raccanelli che è tra i massimi esperti di diossine riconosciuto a livello mondiale ed è direttore del laboratorio di Microinquinanti dell’INCA  (Consorzio interuniversitario “ La chimica per l’Ambiente”) di Venezia.


Gent.me mamme di Venafro,

Relativamente a quanto inviatomi con la richiesta di commento allego quanto segue, sperando vi sia di aiuto. Avendo avuto a disposizione una quantità molto limitata di informazioni consideratela una  valutazione preliminare in bozza. (…..)

Dai rapporti di Prova dell’ARPA Puglia che mi avete inviato (RG 4496/09 del 08/02/2010 e R.G:4497 del 25/02/10) emerge che la ditta Colacem, cementificio che brucia CDR (…..) non è in grado di rispettare i limiti imposti dalla legge in vigore per le emissioni per PCDD/F “diossine” (dlgs 133/2005 limite di 0,1ngI-TE/Nmc).

Ritengo che nel giudizio dei risultati a pagina 3 (Vedi documento RG4496-09_pag3di3), il tecnico ARPA che ha firmato il certificato N. Rapporto RG 4496/09, abbia dovuto tenere conto dell’incertezza di misura (0,1229ngITE/ Nmc – 0,0367ngI-TE/Nmc = 0,0862ngI-TE/Nmc, quindi a norma rispetto al limite di 0,1ngI-TE/Nmc), per evitare che la ditta Colacem ricorresse al TAR.

In realtà si tratta di un artificio contabile: quel valore è in tutta sostanza un superamento dei limiti.

QUALORA il campione fosse stato prelevato nell’ambito di una procedura AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) si può certamente contestare il fatto che l’incertezza di misura andrebbe piuttosto sommata al valore trovato (si sottrae nei controlli sanzionatori, per esempio nell’autovelox).

Nella fattispecie nel caso della procedura AIA chi si prenderebbe la responsabilità di autorizzare un impianto che è, oltre ogni ragionevole dubbio (infatti  0,1229 valore + 0,0367 incertezza = 0,15961ngI-TE/Nm3, abbondantemente sopra il limite di 0,1ngI-TE/Nm3), perfettamente in grado di superare i limiti di legge?

Teniamo conto che questi dati sono stati ottenuti probabilmente durante campionamenti pre-programmati tra ARPA Puglia+ARPA Molise e ditta Colacem: sarebbe inverosimile pensare che una ditta sottoposta a verifica ufficiale dall’Autorità Competente non adottasse tutte le misure atte a far funzionare i propri impianti nella maniera migliore possibile.

Si può sicuramente ritenere che gli impianti, durante le campagne di monitoraggio, vengano gestiti con grande attenzione, evitando per quanto possibile interruzioni e malfunzionamenti e si ribadisce, a prescindere da ogni altra considerazione, che la regolarità di conduzione della marcia in condizioni ordinarie è opportuna per limitare le condizioni favorevoli alla formazione di PCDD/Fs .

Se il valore minimo ottenibile supera già il limite di legge cosa può succedere quando non c’è un controllo costante? (…..)

Anche per l’impianto Energonut di Pozzilli dai rapporti di Prova dell’ARPA Puglia che mi avete inviato (RG 4498/09 del 08/02/2010 e R.G:4499 del 25/02/10) emerge che le emissioni di diossine risultano tutt’altro che rassicuranti, con un valore di concentrazione pari a 0,06571ngI-TE/Nm3 a cui sommando l’incertezza di 0,01971ngI-TE/Nm3 porta ad un valore di emissione pari a 0,0854ngI-TE/Nm3 a fronte di un limite di 0,1ngI-TE/Nm3.

Anche in questo caso teniamo conto che questi dati sono stati ottenuti probabilmente durante campionamenti pre-programmati tra ARPA Puglia ARPA Molise e ditta: sarebbe inverosimile pensare che una ditta sottoposta a verifica ufficiale dall’Autorità Competente non adottasse tutte le misure atte a far funzionare i propri impianti nella maniera migliore possibile.

Si può sicuramente ritenere che gli impianti, durante le campagne di monitoraggio, vengano gestiti con grande attenzione, evitando per quanto possibile interruzioni e malfunzionamenti e si ribadisce, a prescindere da ogni altra considerazione, che la regolarità di conduzione della marcia in condizioni ordinarie è opportuna per limitare le condizioni favorevoli alla formazione di PCDD/Fs .

Se il valore minimo ottenibile è prossimo al limite di legge cosa può succedere quando non c’è un controllo costante? (…..)

Ribadisco che a mio avviso l’ente preposto al controllo ambientale deve considerare la massa di inquinante immessa nell’ambiente ogni anno per valutare se l’attività in oggetto ha un impatto sull’ambiente stesso sostenibile o meno.

Deve essere inoltre considerato l’effetto sinergico di queste sostanze (diossine, PCB, IPA, metalli pesanti), molte delle quali sono interferenti endocrini riconosciuti. I dati a disposizione si riferiscono unicamente alle emissioni convogliate. La stima minima delle possibili quantità annuali immesse nell’ambiente dagli impianti è stata fatta senza poter tener conto delle emissioni fuggitive, delle emissioni diffuse e di quelle relative a situazioni di emergenza.

Solo la somma di questi fattori mi permette di ottenere l’EMISSIONE totale dell’impianto e solo questa somma mi può dare indicazioni della sostenibilità dell’attività industriale.

Infatti nei rapporti di prova si legge “emissioni convogliate” o “camino” non “si parla” di monitoraggio delle emissioni. (…..) (segue la definizione di emissione)

E proprio alla luce delle definizioni riportate precedentemente si nota la lacuna nei controlli: non sono state considerate le emissioni di PCB, di cui nessuno può dimostrare, senza dati ottenuti con metodiche riconosciute (UNI EN 1948-4:2010), l’assenza nelle emissioni.

Vale la pena a questo punto ribadire cosa sono i PCB e la comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo.(…..) (segue la definizione di cosa sono le diossine)

E’ noto e documentato l’accumulo di queste sostanze genotossiche   nell’uomo tramite la catena alimentare (dall’ambiente all’uomo. Per gli alimenti e i mangimi è in vigore Regolamento CE 1881/2006) ma

altrettanto interessanti risultano gli studi epidemiologici sulle malattie delle vie respiratorie e cardiovascolari in quanto i PCB vengono assorbiti sotto forma di vapori attraverso l’apparato respiratorio e, per contatto, attraverso la cute. (…..)

Scarica il documento completo: mamme_venafro_17052011;

L’allegato: le_giornate_di_corvara_2011_Raccanelli